Come nasce un punto vendita

Dai profili professionali maggiormente coinvolti agli elementi essenziali da tenere in considerazione. L'apertura di ogni nuovo spazio di vendita della Distribuzione Moderna richiede molta attenzione al territorio e alle persone. Un grande lavoro per creare un'esperienza d'acquisto a misura di tutti.
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Fabrizio Cicero, Direttore Regionale di una grande azienda della Distribuzione Moderna del Friuli-Venezia Giulia, inizia la sua analisi concentrandosi sulle persone maggiormente coinvolte nella fase di ideazione e progettazione di un nuovo spazio d’acquisto: «In primis sono gli uomini e le donne dello sviluppo a cercare sul mercato una posizione interessante per una potenziale nuova apertura di un negozio. Una volta trovata, si passa al coinvolgimento di tutto il mondo delle vendite; naturalmente il tutto previo quella che noi chiamiamo l’analisi di progetto che permette di comprendere la fattibilità in termini di risultati economici di questa nuova posizione che è la risultante tra il suo potenziale fatturato e il costo della sua realizzazione e gestione. Senza dimenticare la parte degli acquisti, cioè di chi concretamente si occupa della selezione dei fornitori, andando a strutturare e condividere un assortimento per quel tipo di punti vendita e per quel tipo di clientela, con un’attenzione particolare ai micro produttori locali. Fino ad arrivare alla fase del marketing, ovvero la leva fondamentale per raccontare la bontà del progetto». 

Da ultimo, ma non per importanza, Cicero tiene a sottolineare che «quando si apre un nuovo punto vendita, spesso si fa recruiting direttamente sul territorio cercando di dare più spazio possibile alle persone che abitano quei luoghi, magari affiancandole ad una squadra già pronta e formata, ma l’obiettivo è quello di assumere sul territorio. Questo è un grande valore aggiunto». 

A questo punto l’analisi di Fabrizio Cicero si concentra sui principali elementi da tenere in considerazione nella fase di programmazione dell’apertura di un nuovo spazio d’acquisto: «Sicuramente la location, ovvero qual è il bacino d’utenza a cui ci rivolgiamo. In secondo luogo la viabilità e i parcheggi, ovvero la facilità di raggiungimento della location individuata che implica una serie di considerazioni concrete che devono essere messe in conto: la presenza di una rotonda che aiuta l’ingresso in uscita, la spendibilità del bacino d’utenza, sono due dei principali fattori che determinano il potere d’acquisto della zona e la conseguente offerta del punto vendita».

 

Oltre alla scelta strategica della location, ci sono altri elementi, direttamente espressione delle nuove sensibilità che sempre di più caratterizzano il nostro settore, e che sono tenute in considerazione in maniera crescente. Sottolinea Fabrizio Cicero: «I temi sociali che si stanno imponendo nell’agenda attuale, come la sostenibilità e l’inclusione sociale, sono ad oggi fondamentali e incidono fortemente sull’analisi di impatto sociale, territoriale e ambientale che deve essere fatta a monte dell’apertura di nuovo negozio. Ormai molte aziende del Retail si sono dotate di un ufficio dedicato ai termini della sostenibilità, che è coinvolto già dalle prima fasi della programmazione stessa. È fondamentale decidere l’approccio che si vuole avere con il territorio, i piccoli produttori locali, il sostegno alle associazioni benefiche del territorio e il recupero dei prodotti invenduti perché la sostenibilità passa anche dalla capacità di restituire valore al territorio»


Soprattutto
nei piccoli centri abitati, continua «questo si avverte particolarmente, perché è un’intera comunità che si muove attorno al punto vendita e l’attenzione verso le persone, le famiglie, gli anziani è probabilmente maggiore, dato che qui gli spazi d’acquisto della Distribuzione Moderna sono anche luoghi d’incontro, di socialità, di condivisione e di contatto umano. Teniamo presente che nelle piccole realtà, spesso, viene creato una sorta di multi negozio, un unico spazio commerciale in cui puoi trovare il punto vendita, il piccolo bistrot, il bancomat: ormai una realtà consolidata nelle comunità montane, che ha anche il fondamentale obiettivo di evitare lo spopolamento di queste aree che già sono in calo demografico».

gli spazi d’acquisto sono luoghi d’incontro e contatto umano

Per concludere, ci spiega Cicero, il negozio del futuro sarà «un punto vendita piacevole dal punto di vista architettonico, dove sia semplice e veloce fare la spesa, tecnologicamente avanzato, ma senza tralasciare il contatto umano, fondamentale per permettere un’esperienza di spesa piacevole e veloce, con un contenuto sempre più votato alla sostenibilità del territorio. Si sta già andando verso quella direzione».

Da queste parole risulta evidente come il settore della Distribuzione Moderna sia già proiettato verso il futuro, per poter essere pronto a garantire un’esperienza sempre più autentica e umana a tutti coloro che ogni giorno entrano nei nostri punti vendita e usufruiscono dei nostri servizi. 

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